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CRIPPLE BASTARDS LYRICS

1. Suicidio assistito


Nutrito, assecondato, plagiato
Sfruttato, indotto a spendere, liquidato

Un braccio si stende - la croce ha su un nome
Il conforto di chi hai voluto vicino
Ciclo chiuso – spreco di vita come tanti


2. Non coinvolto


Forza inversa al destino
Come grida tra frequenze disturbate
Irrompe sulle rovine che hai disperso
Per schiantarsi sul dolore altrui

Forza inversa al destino
Da sequenze di fotogrammi slegati
Si incendia di inesauribile rabbia
Non coinvolto dalla tua superficialità

È una lama temprata sull'indifferenza affettiva
Si accanisce tra le falle del tuo plagio alla vita
"Faccia a faccia come gestisci le pause.."
Sei un'ennesima esasperazione del vago
Ne evidenzi l'aspetto più triste,
In un dominio di vittorie sul nulla
Sei un eroe ma pur sempre per sbaglio..

Per chi dice mai come voi ma alla fine è uguale a tanti
Per chi nasconde conformismo dietro l'ennesimo personaggio
Per chi non starà mai in piedi se non grazie ad un atteggiamento
E sprofonda nel senso comune di protezione del normale,
Un incudine di reazioni assoggettate alla via di mezzo.

Quando entra in campo il possesso tra personalità di facciata
Quando la noia collettiva abbassa al rango di pretesto ogni istinto
Senti l'eco della fine crescere da dentro, sta a te allontanarlo
Ti insegna che il perdono è dei deboli – in tempi spenti che tradiscono
Mai retrocedere ad un punto vulnerabile, mai lasciar passare
..e non ti femare.

Forza inversa al destino
Come incubo di ossessività radicata
Un raggio di cenere che ti distorce il volto
La costante che non ci avvicinerà mai
La costante che non ci avvicinerà mai


3. La memoria del dolore


Da un quartiere abbandonato
Intersezione di vie sconnesse, freddo innaturale
Tra attività fallite e passanti casuali che si evitano
Quale senso di appartenenza
Non bastano ricordi di tempi migliori per sentirsi padroni,
Resta il semplice fatto che non voglio vederti qui
Al di là delle origini una semplice sensazione:
Hai una ragione in meno di me per esserci.
Devi andartene o morire.

Tra le griglie delle loro finestre la libertà è lontana
Come se avessi sognato per tutta una vita, ora al risveglio è chiaro,
Questo è il mio paese ma non c'è più la mia gente.
Una campana scandisce il panico tra cimiteri distrutti, case dilaniate
Un artiglio straniero dà indicazioni, ci tiene sotto inquadratura
Vuol strappare fino l'ultima moneta al più povero
Perforare il suolo per tormentare le ossa dei miei antenati,
Rivendere I resti dei miei santi.
É un'accusa promossa a giudice.. "lascia che si scannino"
Non c'è più niente per me, nessuna frase che possa esprimere dolore,
Solo una specie estinta che sopravvive attraverso gesta
Di entità mai sconfitte che si rialzano nonostante le ferite.

Penso a chi è realmente stato invaso
A chi ancora oggi dice "nessuno può sapere cosa porterà il vento"
Guardando le macerie di secoli abbattuti
Sotto il mio cielo impugno il suo rancore
Fosse anche l'ultimo stagno disidratato da noia e stanchezza indotta
Ha alle radici qualcosa che neanche puoi avvertire
E la sua ultima lacrima invoca..:
Qui il tuo momento non arriverà mai.

PS:
Al ritorno ti aspetto sul ponte per vedere chi passerà alla fine
Se necessario il sangue chiuderà la storia.


4. Passi nel vuoto


Morti che nessuno sotterra
Prove per un nuovo stadio di sopruso
La merda di un consumatore medio
Il flusso che dirotta ogni nostro passo nel vuoto

Quel che ci resta è desolazione
Ma non ha senso rendersene conto
è il peso della sopravvivenza
Quanto spendi / quanto puoi costare
Sei più un vantaggio ridotto in malattia
O come leva per il controllo su altri..
Assorbito dalla monotonia di una parte
O logorato nella massa dei sempre più soli.

Qualsiasi ruolo hai
Non ti riscatterà mai

Non li vedi
Sono mani che si contorcono tra gli scaffali di un punto di spreco
Colonne ferme che intasano / anche senza un motivo /
"La giornata di uscita"
Svaniti nella proiezione sociale di un ego sempre più piccolo
Vacuo nei ricordi
Istantanee di aggregazione come brandelli che non si distinguono,
In un carnaio ormai senza più età

.."brandelli che non si distinguono"
Sotto un tir che falcia a zigzag
Volti, ossa e sangue che si fondono
All'insegna di moventi incomprensibili

Qualsiasi ruolo hai
Non ti riscatterà mai


5. Ombra nell'ombra


Braccato da moderni appestati,
Piaga stagnante nel suo grigio annacquato
Mi incolli alle spalle un marchio sempre più scarno
Quanto mai distante dalla sua storia attribuita.
Già assemblato, una mappa ripercorsa..
Atterrito da un passato di cui sarai sempre colpevole
Tra chi deambula nell'inefficienza del rancore altrui
A chi emula martiri che avrebbero solo respinto
Una giustizia così piatta, semplificata.
Resta tra i miei simboli - l'ultima voragine
Per darti un tono, per riassemblare una frattura
Troppo composta
Per concederti
Un altro passo.


6. Due metà in un errore


La porta dietro
Una relazione al termine
Ogni frangente interminabile
Quando tutto inizia a ribaltarsi
"avrei voluto che fossi tu a morire"
Quando la sintonia evapora nel fastidio
Progetti comuni deragliano sull'inganno
Progetti comuni deragliano sull'inganno

Dal punto in cui sei ora non ti sottrai
È il contrappasso per quanto hai scalato
Per raggiungere un picco di tregua
Di fronte all'incapacità di affrontare te stesso
Dal punto in cui sei ora non ti sottrai
La felicità non arriva mai tramite un altro

Risponde piangendo
Perché in te avverte
Solo più tonalità spettrali
Si muove evitandoti
Perché adesso ogni tua attenzione
Risuona come un gesto forzato

Avete deciso di stare insieme
Ma questo non include il sentirti parlare.
Non vale neanche più sfoggiare quello che chiavi
Siete due zavorre ancorate che colano a fondo..

Non hai più una vita
L'ha annientata lei
E forse tra non molto
La annienterà di più
Allontanandosi da te
Non hai più una vita
E non puoi immaginare
Quanto freddo faccia lì
Perché non uscirai mai..

La porta dietro
Svela personalità offuscate
Involute ad organismi ospiti provvisori
Niente è più come all'inizio
Siete solo migliorati nell'escludervi a vicenda.


7. Chiusura forzata


Un momento come un altro
Da assoggettato a passivo
Dove non conta come ti senti
Ma il gusto di essere stato seguito.
Un'altra bottiglia senza messaggi
In un fiume di disperazione
Affonda e non si chiede chi l'abbia spinta fin lì

Sarai un protagonista
Ma sempre sotto ricatto..
Per un segnale direzionato
È superfluo l'istinto
C'è chi procede, con o senza di te.

Chiusura forzata
Chi non percepisce il peso del compromesso
Chi non ha spunti se non citazioni
Chi non si esprime se non di riflesso
Chiusura forzata
Quando ti alzi e non hai nulla da creare
Non trovi stacchi tra lucidità e anemia
Alla deriva su un parallelo sedentario..
Non vedi a chi fa comodo averti ridotto così
Non sai che demotivato coincide ad innocuo.

Può andare bene se accetti
Un carcere esterno dove sei a portata di tutti,
E anche l'ultimo perdente ha voce in capitolo
Per lapidarti o agevolare la tua prostrazione.
Può andare bene se dai per scontato
Che chiunque possa prendersi un pezzo di te..

È inutile che ci ripensi adesso,
Muori senza capire perché.

Un momento come un altro
Nella spersonalizzazione
Abbattuto o entusiasta
Sarai sempre confinato..


8. Dove entra il coltello


Dove entra il coltello
Si apre un mondo che non puoi precludere con altre scuse
Una pietra lascia il cuore, effetto lacrime su carta

"non importa se stai mentendo
Autoconvinciti del tutto che questa è la verità
E nega fino all'ultimo a prova contraria".

Ricordo quando me l'hai detto
È un quadro che non si schioda dalla mente
Dove entra il coltello
Non lo rimargini con altre scuse.


9. Crimine contro l'immagine


Estranea,
Fuori dai miei confini
Qualsiasi valore io rispetti
Un cesso senza fondo su una cornice di inganni
Da cui affiora lo squallore del tuo ego
Domina
Su qualità inesistenti
Da un dirupo di miserie ben celate
Dove solo chi avanza calpestando alla cieca
Attrae..

Estranea,
Non conti un cazzo
Neanche un potenziale nemico..
Qui non la spunta chi sa vendersi meglio,
Non regge la messa in scena.

Estranea,
Nata in un paese in cui non hai mai messo piede.

Estranea.

Inutile come il farmaco più blando
Davanti a un'aggressione pandemica
La tua determinazione si spezza alla prima raffica
Perché non ha mai avuto radici
Si è sempre districata avvinghiandosi
Ad una controparte ancora più debole.

Nata in un paese in cui non hai mai messo piede.

Pretesti da luogo comune, visibilità sociale,
Strategie di aggregazione.. qui non c'è attenuante
A frenarmi dal sognare ogni dettaglio della tua morte
Sperare che qualcuno faccia a pezzi la tua famiglia
Uno a uno, partendo dal più piccolo.


10. Narcolessia emotiva


È un rituale sofferto
Frasi incollate dal vissuto altrui
Quel che hai scelto di esporre al mondo
Per celebrare ciò che non sarai mai

Così muore il talento
La qualità della persona che hai perso
Nell'urgenza di un altro commento
A un numero di consensi aumentati
Derivato da sangue sbiadito
Che opinioni non ne ha mai forgiate
Una progenie di aborti dissociati...

Ti osservo, ci passiamo attraverso
Sei già altrove a metà risposta, ci passiamo attraverso
Selezioni discorsi ma non sei in grado di fissarli
Mi chiedo quanta autostima sia stata in grado
Di infonderti la fogna che ti ha rigurgitato
Quanto realizzi di essere ai margini del superfluo,
Se soffri senza una finestra da cui proclamare
Ciclicamente la tua monotona perdita di impulsi..
Ciclicamente la tua monotona perdita di impulsi..

Dentro ad ogni percorso copiato
Chi ha perso e chi ci ha sempre marciato

Da quanto tempo non ti accorgi di essere fermo
Di tirare avanti solo col loro additivo
Su un dormiveglia di stimoli dettati
Cosi' muore il talento
Di chi si trascina a circuito spento...


11. Nervi in guerra


È l'impatto dei nervi
E non si alleggerirà mai
Mi corrode da dentro
Ma mette in luce cosa sei
Una vetrata dopo anni di gelo
Non sai in che giorno può crollare
Né quanto a fondo può sfregiare...

Da qui nessun ricordo è nitido senza sofferenza
In controfase con il ritmo della tua indolenza,
Non accetta quiete chi ha sempre corso dentro la tensione
Non ha valori se non la ripercussione.

Reagisco a oltranza sui tempi morti del pregiudizio
Reagisco a oltranza, mi accanisco.

Questi sono i miei nervi
E non li adeguerò mai
Un gioco ridotto a due mosse
Aggredire o evitare
Ma lasciar perdere oggi
È solo farsi calpestare
Torno all'ultima sequenza
Ti affronto.


12. Sguardo neutro


Ancora una volta
Lasci che decida un altro
Ricadi sugli stessi schemi
Corpo inerte
Una frase ad effetto
Seguita da risate afflitte
Tutto qui.

Nella solita foto a fianco a chi conta
Sei l'intruso sbiadito
Di nuovo apparenza - mai te stesso
Non hai intento né radici
Quale solco puoi aver tracciato

Ti dissolvi nell'inconsistenza
Coltivi passioni in cui non riesci a credere
Spossato da dipendenze mai affrontate.
C'è chi si scorda della tua simpatia di ripiego
Alla prova con l'impatto del tempo
Conti quanto spazzatura indifferenziata

Hai guardato dietro una tenda
Che per quelli come te non doveva esistere
E hai preferito restare ibernato.

Ancora una volta
Lasci che ci pensi un altro
Ripieghi sulla prossima moda
Sguardo neutro
Deriso dalle tue sconfitte.


13. Equilibrio ansiogeno


Predisposto ad intossicarsi di ferite nel subconscio


14. Interrato vivo


Schiavo della condivisione


15. Quali sentieri


L'unicità dei dettagli su un'espressione martoriata
innalza l'adorazione per chi si sottomette alla rinuncia


16. Decessi per cause sconosciute


- DISPLASIA GOVERNATIVA
Chi è contro chi.

- L'ASSENSO NON HA VOCE
Una qualsiasi rappresentazione di apatia, satura - nebbiosa – provinciale.

- LA PAGINA CHE SOPPRIME
Sostenuti dai delitti che disegnavano nella foschia.

- FINZIONE SOVRANA
Alla radice di un furto pubblico imperniato sulla lentezza
Si confonde la spontaneità dell'obbedienza più infelice.

- LEGAMI IMPERSONALI
Tecniche di strangolamento individuale.

- SGOMBERO DI FERITI
Dalle trame più subdole dell'inverno
Spalancati alla logica che li anima.

- UOMINI NON CRONACHE DI COMPASSIONE
Arso vivo a fiamma ossidrica come sanzione per quel taglio malinconico.

- IL GUSTO DI ALLORA
Nel raccontarsi, nelle dipendenze,
Nell'afferrare paradossi e rimetterli in riga.
Il gusto di allora spiega quanta fantasia
È deflussa da chi è nato a giochi fatti.

- PERIFERICHE
Tratteggiare l'istante della separazione
Minando le responsabilità di ruolo.

- IMPARA A MORIRE
Estetica di concentramento – eroi della depressione
Impara a morire senza personalità.

- PERCEPIRE OGNI ESPEDIENTE
Copia e incolla di lineamenti appagati
Su un sudario sanguinante di disperazione.

- RIDOTTO-GENTE-LARVE
Quando la solita urgenza ad esternare
Si congiunge a quello che non ti arriva più al cuore.

- IL TRIONFO DEGLI INUTILI
La vostra condotta si riduce a una striscia.

- TRAFFICO SUGGESTIONATO
Resti di cantieri implosi su una dominazione benestante.

- AVANZO O SCARTO
Chi è rinchiuso non fa distinzioni.

- TORMENTO A RAPIDA EVOLUZIONE
Lavoro per ottimizzare la qualità della vita residua.

- ALLUCINAZIONI DI MASSA
Campionario di squallore normale.

- VITA DA CONTROFIGURA
Accantonata.

- INTRAMURALE
Ha ancora molto da dirti, dilaniato da semplici commenti.


17. Recidive


Di fronte ai tuoi limiti
Accogli nel buio
Un male silente
Che divora dall'interno
Ed è già irreversibile
Se la prima striscia di sangue
Si coagula in paura.
Non lo comprendi
Dai margine al guardiano
Che ti ha sempre bloccato..
La solitudine allo specchio
Evidenzia quello che sei.

La dose che tolleri ogni giorno
Significa restare in controllo
Non guardare il nemico negli occhi
Strisciargli appresso da servo umiliato.

Se passi in difesa qualsiasi sbaglio ti incombe addosso,
Presenze altalenanti che non ti hanno mai ascoltato
Consuetudini che sminuiscono il tuo tempo..
Quando quello che ingerisci si altera in veleno
Sei tu a dare il verso al rasoio che impugni
E determinare la tinta dei sogni che ti aspettano.

Vorrei insegnarti a gridare
Verso lo stesso muro a sfinimento
Finché quello che una volta ci tornava indietro
Non sorpassi le barriere che oscurano il cielo.
Gridare allo stesso muro
Finché l'urlo non torni più indietro.


18. Crociati del mare interno


[Per chi non ha più un figlio vivo ma aspetta in piedi fino all'ultimo tendine spezzato]

Quanto sai scuoterti da dentro
In un abisso che sommerge ogni speranza
Ripartire dalle macerie più lontane..
Cosa riesci a discernere tra rumori assordanti
Guarda che fine fa chi ha paura di morire
Sempre in sospeso, sempre insoddisfatto
Prendilo da esempio, lanciati in contromano

Sono sogni che hai abbracciato
Ma non puoi tornare indietro
Perché non li rivedrai mai..
Perché non li rivedrai mai..
Basta il ricordo di quanto sappiamo costruire
Per riportarci in linea d'attacco all'infinito
Si chiama immortalità all'indietro
Qui la volontà è ancorata alle fondamenta
E il primo grado è mai bruciare per qualcun altro.

C'è un posto dove ci rivedremo ancora per parlare di cosa ci ha abbattuto così
Se il peso di fattori esterni o il deterioramento dei nostri punti deboli
È il posto dove ci affronteremo all'infinito come amici temprati dalla morte
[resta con me]
Qui dove l'aria trattiene ogni istante
[nel mare interno]
Di quello che sappiamo trasmettere
[resta con me]
Qui dove l'onda sfida la roccia
Con la determinazione di quando piegavamo ogni sguardo

RESTA CON ME
NEL MARE INTERNO

Se lo attraversi di notte
Da ogni flutto riecheggia la supremazia del nostro astio
Contro chi prende la vita per come viene
Chi ripiega sulle apparenze
Spiriti guida mai caratteri soggiogati
Spiriti guida mai sconfitte incassate
Spiriti guida per radere al suolo terre riconquistate.



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